Come si arriva a Nardò (Le)

 

In automobile:

autostrada A14 fino a Bari. SS E55 fino a Brindisi. SS 613 fino a Lecce. SS 101 (Lecce - Gallipoli) uscita Nardo’.

 

In treno:

capolinea alla stazione di Lecce (a 27. da Nardo’), da qui si può proseguire in treno (ferrovie Sud Est), oppure con il servizio estivo di collegamenti pubblici su strada: Salentoinbus.

Nardò, antichissima città di origine messapica e quindi romana. Unica testimonianza del suo passato è la magnifica Cattedrale romanica eretta nel 1090 sui ruderi di una chiesa demolita. (vedi cenni storici)

 

 

Il Bed & Breakfast Corte San Giuseppe si trova a:

 

o Parco naturale di Porto Selvaggio, gemma incontaminata della costa ionica da visitare esclusivamente a piedi.

 

o S.Maria al Bagno era ben conosciuta fin dall'antichità per le proprietà terapeutiche delle sue acque. Notevoli reperti testimoniano una millenaria presenza dell'uomo e delle sue attività in queste zone. Da ammirare i ruderi di un'antica fortificazione quadrangolare spagnolesca del tardo '500, di cui restano ora in pedi solo le quattro colonne angolari, da cui il nome.

 

o Gallipoli, il più importante centro marinaro della provincia. Situata in posizione amenissima, è una delle più frequentate località balneari del Salento. Fra lo splendore del suo mare e la fertilità delle sue terre essa conserva intatto il fascino delle sue origini millenarie. La città vecchia, che sorge su un isola collegata alla terraferma da un ponte in muratura, conserva tutt'ora l'aspetto di una città orientale.

 

o Lecce, che è rinomata come “signora del Barocco” per lo stile inconfondibile che caratterizza questa città d’arte. Di notevole valore è il patrimonio architettonico riferito ai secoli diciasettesimo e diciottesimo. E’ nel ‘600 che sorgono la maggior parte degli edifici religiosi e civili, caratterizzati da un tipo singolare di architettura e scultura che non trova esempi in nessuna altra parte del mondo: il barocco leccese, che sembra aver completamente trasformato l’immagine di Lecce sino a caratterizzarla al punto tale che, da allora in poi, risulta difficile riconoscere i segni urbani delle stratitificazioni precedenti. Sfruttando le possibilità decorative offerte dalla pietra leccese - un calcare omogeneo e compatto, facile da lavorare grazie al certosino lavoro di abili scalpellini -, si è dato origine a degli autentici capolavori da sembrare merletti o gioielli in filigrana. Il barocco leccese è tipico per l’elegante compostezza delle forme rinascimentali e la ricchezza degli elementi decorativi: balaustre, trafori, colonne tortili, nastri di fiori e frutta svolazzanti, che traggono ispirazione dalla cultura agricola contadina e dai motivi classici del mondo colto. Quest’arte che si è sviluppata nel tempo grazie ad una tradizione artigiana floridissima si è diffusa anche nelle costruzioni minori fino ad interessare le abitazioni più modeste. I maestri maggiori furono Gabriele Riccardi e Francesco Antonio Zimbalo, ancora misurati e prossimi al classicismo cinquecentesco, Giuseppe Zimbalo detto lo Zingarello – il più fastoso e sfrenato, Cesare Penna scultore di elegante sensibilità, Achille Carducci e Giuseppe Cino che moderano l’esuberanza decorativa in forme più eleganti ed aggraziate Anche il settecento è un secolo fervido per l’attività edilizia. Infatti: continuano a costruirsi chiese e palazzi e tra gli architetti che godono la maggiore considerazione dei committenti occorre citare Emanuele e Mauro Manieri, artefici di numerosi e scenografici palazzi.

 

o Otranto, (Hydruntum dei Romani), situata tra la valle dell'Idro e l'Adriatico, fu per molti secoli il centro politico, culturale e commerciale del Salento, che continua a chiamarsi anche "Terra d'Otranto". Le sue origini e il suo nome risalgono alla prima colonizzazione magno-greca, che fece di questa città, la più orientale d'Italia, il ponte di unione tra l'Oriente e l'Occidente mediterraneo. Prima che i Turchi la rendessero al suolo (1480), Otranto svolse un ruolo di primaria importanza nella storia del Mezzogiorno italiano, specialmente durante il Medioevo e le crociate e nei lunghi periodi di lotta tra papato e impero, tra Bizantini, Goti e Longobardi, e poi in età normanna (ne resta la testimonianza della grandiosa Cattedrale), sveva e angioina fino all'avvento degli Aragonesi. Nella città sono rimaste tracce, più o meno evidenti, specialmente nelle opere d'arte, del passaggio di tutte queste civiltà. Oltre ad un inestimabile patrimonio artistico, Otranto ha la fortuna di godere di un clima di eccezionale mitezza in quasi tutti i mesi dell'anno.



 
 Corte San Giuseppe Bed&Breakfast -  Piazza S. Giuseppe n.5, Nardò (LE) - Italia                                                                                                                  

 

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